
si compiace del rosso del suo petto;
che il suo unico operato è comporsi
di giorni;
che è un oscuro mammifero e si pettina…
Considerando
che l’uomo proviene docilmente dal lavoro
e tuona se è capo, se è dipendente suona;
che il diagramma del tempo
è costante diorama nelle sue medaglie
e, ancor socchiusi, i suoi occhi hanno studiato
fin da tempi remoti
la sua formula famelica di massa…
Comprendendo senza sforzo
che l’uomo rimane, a volte, pensieroso
quasi volesse piangere
e, soggetto ad offrirsi come oggetto,
diventa un buon falegname, suda, uccide,
e poi canta,pranza, si abbottona…
Esaminando, infine,
i suoi pezzi discordi, la sua latrina,
la sua disperazione, finito il giorno, cancellato…
Considerando inoltre
che l’uomo è in verità un animale
e nondimeno, voltandosi, mi sbatte la sua tristezza in faccia...
Comprendendo
che lui sa che lo amo,
che lo odio con affetto e che mi è, insomma, indifferente…
Considerando i documenti generali
e passando sotto la lente il certificato
che attesta che è nato assai piccino…
Gli faccio un cenno,
viene,
e io lo abbraccio, emozionato.
Ma sì! Emozionato…emozionato!
Cèsar Vallejo – Perù, ( 1892 – 1932)
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